Indizi di Qualità Gastronomica

RISTORANTI: DIRITTI E DOVERI

Nel mondo della ristorazione spesso non si capisce quanto ci si debba aspettare e cosa fare in mancanza di..

È meglio conoscere i propri diritti, prima di entrare in un locale e sedersi a tavola.

Come ogni attività commerciale, anche i ristoranti hanno delle precise regole che devono essere rispettate, il mancato rispetto di queste prevede sanzioni molto alte e in taluni casi la perdita della licenza.

Ecco alcuni obblighi che camerieri e ristoratori devono rispettare:
Una legge risalente al 1940, stabilisce che il ristoratore ha l’obbligo di esporre il menu con le singole portate ed i relativi prezzi; infatti, spesso, accade che i piatti del giorno vengano elencati direttamente dai camerieri, tuttavia il cliente ha comunque diritto di richiedere il menù e controllarne i prezzi. Il mancato rispetto di questa norma comporta una multa di 308 euro.
Se nel ristorante non vi è l’esposizione dei prezzi né in un listino sui tavoli, né su un cartello esposto al pubblico, il cliente potrebbe contestare il conto.
Per quanto riguarda invece costi aggiuntivi che fanno riferimento a pane, coperto e servizio possono essere decisi liberamente dal ristoratore, ma devono essere presenti nel menù.
Fanno eccezione, in proposito, i ristoranti del Lazio: poichè in questa regione, per effetto di una norma locale (legge regionale sui pubblici esercizi) è vietato l’addebito del coperto.
La nostra associazione si è sempre impegnata nel far rispettare questa norma, diffidando i ristoratori, dietro le segnalazioni degli associati, ma tuttora sono molti i ristoranti che applicano questi servizi aggiuntivi nella regione Lazio nonostante quest’ultima preveda il contrario.
In riferimento ai prodotti surgelati è stata introdotta una nuova normativa nel 2005, sostenendo che la natura di questo ingrediente deve essere specificata all’interno del menù, in modo comprensibile. In mancanza di queste avvertenze, o se la loro indicazione non è molto chiara,  è configurabile il tentativo di frode in commercio.
Con lo scopo di prevenire ulteriori frodi e fornire maggiori informazioni ai consumatori, è stato sancito inoltre il divieto per i pubblici esercizi “di proporre al consumo, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, olio di oliva in contenitori non etichettati conformemente alla normativa vigente”. Il cliente deve dunque pretendere che l’olio di oliva servito a tavola nei ristoranti sia contenuto in bottiglie confezionate o in oliere munite di etichetta.
L’acqua minerale, invece, una volta ordinata, si ha diritto a riceverla nella sua confezione originale, sigillata: la bottiglia, infatti, deve essere aperta al tavolo, al cospetto del cliente.
Per quanto riguarda lo zucchero, è stato emanato un decreto legislativo del 20 febbraio del 2004 che ha previsto il divieto all’utilizzo dello zucchero sfuso nei locali pubblici; deve quindi essere posto in vendita o somministrato solo se preconfezionato. Tuttavia, il Ministero delle Attività produttive con una nota del 28 maggio 2004 ha precisato che la legge “ha vietato l’uso delle zuccheriere con il coperchio apribile”, mentre sarebbero utilizzabili, in quanto conformi, le zuccheriere “dosatrici”.
Una volta richiesto il conto è indispensabile ricevere anche la ricevuta fiscale che deve essere ben dettagliata e completa di tutte le voci che formano il prezzo finale, va sempre verificata e conservata, poiché serve in caso di eventuali contestazioni.
E infine vi ricordiamo che il ristoratore è responsabile degli oggetti lasciati in custodia dal cliente e ne risponde in caso di furto. Non è invece responsabile se l’oggetto non gli viene consegnato direttamente dal cliente.
L’utente/consumatore ha diritto di essere tutelato sia per quel che concerne la propria salute e la sicurezza, ma è anche di rilevante importanza la consapevolezza di eventuali rischi e truffe di cui potrebbe essere vittima.
Vi invitiamo per questo a porgere molta attenzione e segnalare i ristoranti che non rispettano i loro doveri.

segui il link all’articolo sui diritti del consumatore



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